Da quando nel settore energetico è stato introdotto il mercato libero, gli utenti hanno la possibilità di scegliere tra diversi fornitori. Orientarsi tra le molte proposte non è sempre semplice, molto più facile è il cambio da un fornitore all’altro, procedura comunque da non sottovalutare. Questo passaggio tra l’altro sarà obbligatorio da gennaio 2024, è dunque fondamentale scegliere attentamente a chi affidarsi valutando la convenienza dell’offerta ma anche la qualità del servizio.
Cosa comporta cambiare fornitore?
Prima di analizzare come avviene lo switch, termine che indica il passaggio dal proprio fornitore ad un altro, ci sono alcuni aspetti su cui fare chiarezza.
Innanzitutto, il passaggio è sempre gratuito. Dunque non vi sono costi per effettuare il cambio, così come non vi sono vincoli contrattuali a cui sottostare. Si può cambiare il fornitore quando si vuole e sempre gratuitamente.
Cambiare fornitore non significa chiaramente cambiare contatore. Quest’ultimo infatti, essendo connesso al distributore, rimane sempre lo stesso.
Fondamentale è la continuità del servizio. Al momento del cambio di fornitore, infatti, non c’è l’interruzione dei servizi energetici e durante il periodo dello switch elettricità e gas continueranno ad essere erogati.
Come si effettua il passaggio ad un nuovo fornitore?
Dopo aver individuato il fornitore più giusto per le proprie esigenze e aver stipulato il contratto, è lo stesso a contattare il vecchio fornitore per informarlo della cessazione del servizio. Essendo in possesso del nostro codice POD o PDR, il nuovo fornitore con cui abbiamo sottoscritto il contratto può effettuare l’operazione di disdetta ed effettuare il passaggio effettivo. Proprio per questo, essendo questa procedura molto semplice, bisogna stare attenti a non fornire inconsapevolmente codice POD e PDR dato che basta essere in possesso di questi per cambiare contratto. Il passaggio da un fornitore all’altro è correlato a una bolletta di chiusura, la quale riporta le ultime fatturazioni con il fornitore precedente.
Dalla stipulazione del contratto iniziano a decorrere i tempi d’attesa che coincidono con circa 30 giorni. Dall’inizio di questa fase è concesso un periodo di “raffreddamento”, ovvero due settimane in cui è data la possibilità di annullare il cambio senza alcuna penale. Queste tempistiche di “ripensamento” sono concesse solo a coloro che sottoscrivono il contratto fuori dalla sede commerciale del gestore.
Gli switch, nella maggior parte dei casi, vengono eseguiti il primo giorno del mese. Ciò è possibile unicamente se il fornitore avvia la procedura entro i primi dieci giorni del mese precedente. Se questo non dovesse avvenire il cambio slitta al mese successivo.