È in arrivo la stagione fredda e per alcune zone d'Italia il riscaldamento può essere già attivato. La data di avvio del riscaldamento, così come le ore giornaliere di utilizzo, sono differenziate nelle diverse zone del territorio italiano. Più precisamente l’Italia è suddivisa in sei fasce climatiche distinte in base ai gradi giorno calcolati per ogni comune. Le fasce vanno dalla A alla F e i gradi giorno non sono altro che l’unità di misura utilizzata per indicare il fabbisogno termico. Il valore numerico corrisponde alla somma delle differenze positive e negative, per tutti i giorni dell’anno, tra la temperatura convenzionale fissata a 20° e la temperatura media esterna giornaliera. In questo modo la distinzione tiene conto sia della latitudine sia dell'altitudine dei comuni, consentendo a quelli più freddi di usufruire di un’accensione anticipata e di più ore di riscaldamento rispetto a quelli più caldi.
Quando viene acceso il riscaldamento?
A differenza del 2022, anno speciale in cui sono state disposte delle limitazioni all’uso del riscaldamento legate alla crisi energetica, quest’anno si torna alla normativa di riferimento D.P.R. n. 412/1993.
La maggior parte dei comuni in cui opera Società Servizi Energia, trovandosi in Veneto e in Emilia Romagna, fanno parte della “zona E”. Seguendo quanto stabilito dal Decreto, in queste zone l’accensione del riscaldamento è autorizzata dal 15 ottobre, per un massimo di 14 ore al giorno.
È però importante ricordare che ogni Amministrazione comunale, in caso di comprovate esigenze, può stabilire delle deroghe circa la data di avvio e la durata giornaliera di accensione. Vi consigliamo, pertanto, di informarvi sul sito del vostro comune per rimanere aggiornati su eventuali proroghe. A Milano, Bologna e Modena, ad esempio, l'accensione è stata posticipata al 22 ottobre.
Il modo migliore per risparmiare sul riscaldamento: attenzione ai consumi!
Ora che il freddo comincia a farsi sentire e che l’accensione del riscaldamento è autorizzata, è importante far attenzione ai propri comportamenti e adottare delle precauzioni per ridurre i consumi in bolletta.
Ecco alcuni preziosi consigli:
- Primo tra tutti: il buon funzionamento dell’impianto fa la differenza. La manutenzione periodica è fondamentale e contribuisce a consumare meno e a risparmiare;
- La temperatura massima consentita dal D.P.R. n. 412/1993 è di 20°C, con ulteriori 2°C di tolleranza, è però sempre consigliato mantenere una temperatura intorno ai 18°-19°C, avendo l’accortezza di non riscaldare gli ambienti meno utilizzati;
- Valutare l’applicazione di valvole termostatiche, le quali consentono di monitorare la temperatura nei diversi ambienti.
Potete trovare ulteriori spunti sul risparmio in questo articolo.